Usa al voto per presidente e aborto anche in Arizona e Nevada, “Iniziativa storica”

Da quando la Corte Suprema ha cancellato il diritto all’aborto garantito a livello federale, la lotta per riaffermarlo nei singoli Stati non si è mai fermata. Questa straordinaria mobilitazione popolare sta cambiando le sorti della corsa alla presidenza. Ora anche in Arizona e Nevada l’iniziativa referendaria è passata e la si voterà contestuamente alla scelta del presidente.

Arizona e Nevada sono Stati di peso nella corsa per Capitol Hill, perché contano molti Grandi Elettori,  11 e 6, e il candidato che raggiunge la maggioranza nel voto popolare se li aggiudica in blocco. Asso piglia tutto. Ci riuscì Joe Biden nel 2020 spodestando Trump vittorioso 4 anni prima. Giocò la carta delle inefficenze durante la pandemia, smentendo cosi la generale convinzione che le simpatie repubblicane fossero prevalenti.

Non ci sono dubbi, ora il tema decisivo è il diritto all’aborto e Kamala Harris ne ha fatto un cavallo di battaglia della sua campagna, capitalizzando in chiave elettorale una mobilitazione senza precedenti per partecipazione ed obiettivi. L’intento del referendum è inserire il diritto all’interruzione di gravidanza nella Costituzione dello Stato, per metterlo al riparo da iniziative imposte dall’autorità giudiziaria, come avvenuto.

L’ufficio del Segretario di Stato dell’Arizona ha annunciato oggi che sono state certificate un numero record di firme (577.971), ben oltre il numero richiesto. Mentre la coalizione, Arizona for Abortion Access, sottolinea che questo è il numero più alto di sottoscrizioni mai registrato per un’iniziativa di cittadini, nella storia dello Stato.

In Nevada, per includere il diritto all’aborto nella Costituzione, sarà necessario un processo in due fasi, con una seconda votazione nel 2026. Gli strumenti per garantirlo sono diversi inoltre, in Colorado, Maryland, New York. Le misure in questi Stati si concentrano sulla cancellazione dei divieti esistenti o sulla inclusione dell’aborto nelle misure anti-discriminazione, e anche qui le si voterà a Novembre.

In Florida, la legge di inziativa popolare punta ad inserire il diritto all’interruzione di gravidanza nella Costituzione e a sottrarlo “all’interfernza del governo” lasciandolo alla decisione individuale: il famoso Emendamento 4, che è al centro di una battaglia feroce, su cui Donald Trump si è espresso in maniera timida e confusa, dalla sua residenza a Mar a Lago. Quattro giorni fa in una conferenza stampa prediceva che forse il voto in Florida a Novembre su questo tema prenderà una piega più liberale di quanto ci si aspetti, ma che non si esprime ancora sul tema.  Proprio lui non parla, che ha nominato i giudici della Corte Suprema protagonisti dell’eclatante colpo di spugna a livello federale, che ora rischia di costargli la rielezione.

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